Lo sport non si ferma mai. Anzi, molto spesso è proprio nei periodi di vacanza che gli allenamenti si fanno più intensi. Sicuramente una famiglia che ha un figlio o una figlia (o più figli) che fanno agonismo deve necessariamente contemplare questa dimensione prima di fissare una gita o altro. Se alla trasferta fuori regione con la squadra si sovrappone la vacanza con la famiglia, per molti giovani sportivi può essere davvero una tragedia: infatti, rinunciare all’ appuntamento che vede partecipare tutti i componenti del gruppo per loro è come ammettere di non voler far parte della squadra, di non tenere ai compagni. E sappiamo bene quanto è importante a quell’ età appartenere ad un gruppo di pari. Questo per dire che una famiglia non deve rinunciare ai propri progetti, semmai fare una scelta che faccia contenti tutti, grandi e piccoli di casa. Importante sarebbe parlare per tempo con l’allenatore se in programma c’è una vacanza da fare in modo da non creare spiacevoli sovrapposizioni oppure approfittare della trasferta sportiva del figlio per spostarsi tutti.
Per un giovane atleta che fa sport e lo fa con passione, la possibilità di fermarsi, di riposarsi spesso non viene nemmeno contemplata. E’ più facile che siano i genitori soprattutto quando si parla di bambini e bambine dagli otto anni in su oppure di ragazzi adolescenti a manifestare il desiderio di uno stop. E qui la domanda nasce spontanea : “Chi lo fa sport?” siamo sicuri che l’adulto in questione non si preoccupi più del dovuto, mosso dal fatto che il figlio non lamentandosi mai del carico di allenamento, sicuramente non dica il vero? Una considerazione legittima da parte di un genitore ma se rispetto all’ attività fisica il figlio non manifesta alcun disagio perché arrecarglielo? Sicuramente un po’ di riposo serve, le feste rispondono proprio a questo bisogno anche se negli altri giorni, essendo il campionato in corso e la stagione delle competizioni alle porte, fermarsi a lungo non sarebbe produttivo, né sul piano fisico né a livello mentale. E rispetto proprio alla componente psicologica, gli allenamenti nel periodo delle festività hanno tanti benefici. Molto spesso le società realizzano un orario ad hoc, in modo che i più piccoli possano dedicarsi allo sport ma anche ad altro, come allo studio o alla compagnia degli amici. Sicuramente per un bambino ma ancora di più per un adolescente che fa un bel po’ di sacrifici per conciliare scuola, sport e tempo libero questa è un’attenzione, una riorganizzazione estremamente importante. Non solo, per un bambino o un ragazzo il fatto di poter andare agli allenamenti libero dai soliti impegni e vissuti scolastici, che incidono non poco sulla preparazione sportiva, rappresenta davvero un valido alleato della motivazione e del clima di allenamento.
E tornando ancora al quesito di partenza ”Chi fa sport?” Siamo sicuri che il piccolo atleta in questione sia realmente stanco o forse è il genitore ad esserlo? Certamente gli impegni sportivi quotidiani di un figlio o di più figli si ripercuotono sull’ organizzazione familiare. I genitori non si impegnano solo su un piano economico per lo sport dei figli, molto spesso sacrificano il proprio tempo in favore dei più piccoli. È del tutto normale per un genitore sentirsi affannato, stanco considerando tutto; non è detto però che lo siano i più piccoli. Quindi, sotto le feste, per un genitore forse sarebbe più utile riappropriarsi di spazi e di momenti per se stesso, anziché pretendere più tempo libero per i figli. Provare per credere!
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