Il ruolo dell’allenatore è di fondamentale importanza e questo è profondamente vero anche ai tempi del covid-19.
Per un’atleta, il coach, rappresenta un punto di riferimento, una guida da seguire anche durante questa quarantena. Restare in contatto con i propri atleti deve diventare l’obiettivo centrale di tutti gli allenatori. Soprattutto con gli adolescenti, il coach può essere l’interlocutore di riferimento con cui aprirsi e parlare delle proprie emozioni.
Per approfondire meglio questa connessione tra allenatori e atleti, ne ho parlato con Antonella Cerbai, istruttrice FISR- ASD Pattinaggio Calenzano (FI).
- Cosa vuol dire essere allenatori a distanza?
“Cerco di tenere il più possibile i contatti con i miei atleti del gruppo agonismo e di tenerli attivi come posso; non sono molto social, ma con WhatsApp riesco a esserci e a fare molto con loro”.
- Sono curiosa, in che modo li tieni attivi?
“Mando loro delle sfide, che non sono altro che obiettivi settimanali da raggiungere. Una finalità da perseguire è utile sempre, in questo momento poi ha anche una funzione rassicurante e motivante. La prima sfida che ho mandato loro è stata quella, trattandosi di pattinaggio artistico, di interpretare il proprio disco di gara, con tanto di trucco e parrucco!. In cantiere adesso hanno quella di scegliere un brano da interpretare tra 6 che ho inviato loro”.
- Qual è l’atteggiamento degli atleti? Come percepiscono tutto questo?
“L’atteggiamento dei miei atleti per il momento è commovente reagiscono ad ogni stimolo con entusiasmo e partecipazione.
Sono consapevoli dello sforzo che devono fare per il bene di tutti e seguono le regole come sono abituati a fare….certo gli manca moltissimo poter calzare i pattini come a me del resto ma ci facciamo forza a vicenda!”
- Ci sono differenze tra età?
“Io ho atleti agonisti compresi in una fascia di età tra i 7 e i 30 anni e devo dire che non c’è differenza nell’impegno che mettono nel rispondere ai miei stimoli….tutti spostano mobili per crearsi lo spazio, impegnando i padri nelle riprese dei video, si truccano e si preparano come fossero in gara, grandi e piccoli ugualmente”.
- I genitori come percepiscono questa sospensione delle attività, cercano di mantenere un contatto?
“Sì, i genitori sono presenti interagiscono e vivono questa sospensione esattamente come i loro figli. Io penso che quando ci rivedremo dentro la nostra amata pista di pattinaggio, sapremo trarre da questo brutto momento delle cose positive, ma prima di tutto ci uniremo in un abbraccio perché il contatto fisico e visivo è la cosa che sta mancando di più a tutti”.
Un grazie speciale a Antonella per questa sua testimonianza.
Restate connessi con i vostri atleti: l’allenatore è una risorsa preziosissima anche a distanza.
Se ti è piaciuto l’articolo, continua a seguirmi sulla pagina Facebook: sport e famiglia-studio di psicologia e psicoterapia
È rincuorante pensare che ci siano allenatrici come Antonella Cerbai!
Si, è proprio vero, perché è importante in questo periodo mantenere contatto a distanza con la mia allenatrice….. Sono molto orgogliosa di avere un’allenatrice come Antonella che cerca ogni settimana di trattenerci con le sue sfide e con gli esercizi che ci ha mandato per non farci mancare il pattinaggio!
Da Coach… da allenatore condivido ogni parola!
A volte è tutto semplice… a volte anche per noi le giornate sono più complicate, ma cerco di non tirarmi mai indietro per i miei atleti e di esserci sempre!
Grazie per l’articolo… mi ha dato spunti, conferme e mi ha fatto sentire meno sola!
Annalena Cocchi
Istruttrice e Allenatrice FIDAL SINW NW
Un caloroso ringraziamento ad Antonella per la vicinanza, i filmati per gli allenamenti e soprattutto per le energiche esortazioni a ‘non mollare’!!