Il mestiere di psicologo resta ad oggi una professione segnata da stereotipi e tabù. Se poi andiamo a parlare del ruolo dello psicologo nel mondo sportivo, allora sì che troviamo resistenze e perplessità, dato che, nella mente delle maggior parte delle persone, lo sport è associato al benessere.
Allora, che cosa fa uno strizza cervelli, colui che risolve le difficoltà e i problemi psicologici della gente, in ambito sportivo? In questo contesto, il contributo dello psicologo non è teso a “curare”… anzi! Il suo ruolo è principalmente quello di prevenire tutte quelle situazioni che potrebbero inficiare il benessere degli atleti e dunque, più in generale, quello di promuovere lo sviluppo psicologico e relazionale degli sportivi. Leggendo questa descrizione molti di voi scuoteranno la testa in segno di accordo. Già i latini sostenevano l’importanza del binomio mente-corpo, “Mens sana in corpore sano”. Oggi abbiamo delle evidenze scientifiche che ci confermano il ruolo fondamentale della componente psicologica sulla performance fisica; sono soprattutto l’ansia e lo stress, le emozioni vissute dagli atleti che, se non adeguatamente gestite, potrebbero diventare dei potenti ostacoli alla prestazione. Nonostante queste considerazioni positive, il lavoro dello psicologo dello sport rimane poco sviluppato. I dati nazionali ci confermano che in Italia tutti gli atleti e le squadre, ad ogni livello, hanno un preparatore atletico di riferimento, ma pochi hanno un preparatore mentale. Non solo. Molto spesso sono gli stessi sportivi, per lo più di alto livello, che individualmente ricorrono ad uno specialista -non sempre formato nell’ambito- per la gestione di tutta una serie di emozioni nate e vissute in campo.
Quando si parla di società sportive non è solo l’atleta il protagonista principale dell’intervento psicologico: il mondo dello sport è un sistema complesso. Solitamente si inizia a praticare un’attività negli anni dell’infanzia, fase in cui la famiglia è di grande importanza; per questo motivo, con soggetti in età evolutiva il lavoro dello psicologo dovrebbe considerare e coinvolgere le famiglie degli atleti e lavorare sulle relazioni che intercorrono tra queste e l’allenatore. Per usare un termine propriamente sportivo, la mission di uno psicologo dello sport sarà quella di fare squadra, lavorando a fianco dell’atleta ma anche a fianco della squadra, delle famiglie, degli allenatori e dei preparatori atletici; ognuno con il suo ruolo ma con un unico obiettivo: promuovere la crescita sportiva dei più piccoli in un contesto sano.
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