Allenarsi ai tempi dell’emergenza. Con la mente si può!

Cari sportivi, questo momento di emergenza per il Covid-19, assomiglia un po’ ad un infortunio; quest’ultimo, rappresenta un evento destabilizzante le cui conseguenze si manifestano non solo a livello fisico ma anche e soprattutto a livello dell’equilibrio emotivo e psicologico.

Solitamente l’infortunio si presenta nella vita degli atleti senza preavviso: questo è quello che ha fatto il coronavirus, portando lo sportivo (e le  società) ad arrendersi al suo decorso. Razionalmente la situazione è questa anche se praticamente per un atleta questa ”resa” non è affatto facile, anzi!

La psicologa dello sport può essere una valida alleata in questo momento così delicato: gli strumenti che offre, uniti alla disponibilità di tempo, possono supportare “a distanza” la preparazione degli sportivi. Vediamo come.

Una tra le tecniche più adottate e interessanti in psicologia dello sport per incrementare la performance degli atleti, anche durante periodi di infortunio o di stop forzato, è l’imagery, o visualizzazione.

Durante la visualizzazione, l’atleta immagina una situazione o un movimento simulando a livello mentale un avvenimento reale. È come se facesse scorrere nella testa un film che può influenzare o gestire lui stesso.

Di fatto, durante questo tipo di allenamento mentale, gli studi confermano che a livello di attivazione cerebrale la visualizzazione aiuta a rafforzare le vie neurali che innervano i muscoli, ottenendo un risultato paragonabile a quello che otteniamo con l’esecuzione reale.

Ogni persona lo può fare con efficacia e successo. Partendo da una base di rilassamento, si guidano gli atleti nella rappresentazione mentale di immagini visive dapprima semplici ed in seguito complesse.

In ogni disciplina sportiva è utile saper sviluppare la capacità di visualizzare i movimenti. E’ importante visualizzare sia il movimento idealmente perfetto che il movimento compiuto dall’atleta.  Il matching tra le due esecuzioni permette di superare il gap tra ideale e reale.

L’esecuzione ottimale diventa più facile e naturale perché la mente (a livello psicologico) e il cervello (a livello anatomico) si sono abituati a produrre tale esecuzione.

Provare, per credere e se avete bisogno di approfondimento, contattatemi.

Buon lavoro!

Bambini: pronti, attenti e via! Muoversi in casa, si può!

La situazione di emergenza che stiamo vivendo ci impone di passare tanto tempo chiusi in casa. Come possiamo garantire ai nostri piccoli la possibilità di fare movimento?  Semplice, realizzando una gimkana domestica.

Consideriamo quindi questo confinamento in casa per evitare la diffusione del COVID-19 un periodo di cui fare tesoro, un’ occasione per stare in famiglia e da cui trarre grandi insegnamenti. Approfittiamone come un’opportunità meravigliosa per educare, per continuare a formare ma anche per continuare a divertirsi insieme.

Che cos’è una gimkana? Si tratta di una gara all’aperto dove i partecipanti devono percorrere un tracciato dove sono presenti degli ostacoli. Tutto questo solitamente va fatto nel più breve tempo possibile e con il minor numero di penalità.

Ecco, quello che dobbiamo fare è creare tutto questo all’ interno della nostra abitazione.

Non dobbiamo farci condizionare dall’idea che l’attività motoria  possa essere fatta solo all’aperto o dove è disponibile una palestra attrezzata.

Ricordiamoci che i bambini giocano e si muovono ovunque venga loro consentito. Allora, impegniamoci  a creare percorsi con difficoltà lievi utilizzando tutto ciò che abbiamo a disposizione: sedie, tavolini, asciugamani, scotch…via libera alla creatività!

Parola d’ordine DIVERTIMENTO. Condizione indispensabile per l’organizzazione delle attività motorie è che il bambino (o i bambini) provi piacere per ciò che sta facendo.

Quali sono i benefici?

Sul piano psicologico, i benefici sulla crescita e lo sviluppo sono molteplici: l’attività motoria promuove la consapevolezza corporea, migliora la concentrazione, attiva la capacità di prestazione e accresce l’autostima e il senso di autoefficacia.

Inoltre, il movimento aiuta i bambini a rafforzare l‘equilibrio e la coordinazione e ad acquisire padronanza non solo nei confronti del proprio corpo ma anche dei propri gesti in relazione allo spazio e, non ultimo, ai meccanismi del gioco.

Il materiale più importante è la fantasia. Non è necessario pensare ad oggetti o attrezzi particolarmente complessi.  Ad esempio,  possiamo mettere a terra delle bottiglie dell’acqua dicendo al bambino di fare uno slalom tra di esse, magari gattonando oppure strisciando, senza toccarle; oppure ancora possiamo legare una sciarpa a due sedie (o appoggiare il bastone di una scopa) invitando il bambino a passarci sotto( con i più grandi, possiamo esortarli a fare il limbo).

Ai nostri figli sicuramente piacerà tutto questo, per loro sarà una sfida divertente che aumenterà la loro abilità di movimento.

Alcuni suggerimenti e raccomandazioni per la Gimkana domestica:

  • Quale età è consigliata per questo tipo di attività motoria? Praticamente tutte. Detto questo, anche voi genitori potrete cimentarvi nella gimkana. Magari organizzandovi per fare una gara a squadre, ad esempio nel caso in cui i figli sono due: genitori contro figli oppure un genitore con un figlio contro il coniuge e l’altro pargolo.
  • E’ possibile fare una gara a tempo oppure fare una competizione dove vince chi sbaglia meno. In ogni caso è importante che alla fine ci sia un riconoscimento, un premio per tutti. I genitori magari potrebbero preparare dei diplomini o delle medaglie usando materiale di riciclo presenti in casa. Questa attività potrebbe anche coinvolgere i figli più grandi, proprio quelli adolescenti che sicuramente non vorranno fare il percorso.
  • Con i bambini più piccoli, tipo 2/3/4 anni meglio non fare la gara a tempo: sappiamo quanto per loro sia importante arrivare all’obiettivo, ovvero alla fine del percorso, ciascuno con il proprio andamento.
  • Sempre con i bambini di questa fascia di età sarebbe importante creare una gimkana fatta di pochi esercizi: tempi troppo lunghi possono demotivare e indurre perdita d’interesse e attenzione. Inoltre, sarebbe davvero prezioso che un genitore si occupasse di fornire assistenza a bordo del tracciato: i bambini così piccoli potrebbero (fisiologicamente) dimenticarsi il percorso; pertanto, avere qualcuno che stazione dopo stazione ricordi loro cosa fare è davvero utile, non solo per ultimare il circuito ma anche per non vivere inutili frustrazioni.
  • Ricordiamoci che le emozioni sono fondamentali nell’apprendimento ed è indispensabile che il bambino abbia esperienze di vissuto positivo:

ATTENZIONE AL LINGUAGGIO utilizzato con il bambino. Non dire: “non sei capace!” ma “se provi, un po’ alla volta impari”;

VALORIZZARE i piccoli successi del bambino;

DARE FEEDBACK positivi quando il bambino agisce, incoraggiandolo e sostenendolo.

  • Infine, per avere il parere e il significato da loro attribuito all’esperienza vissuta, potrebbe essere utile chiedere loro di fare dei disegni al termine delle esperienze fatte. O con i più grandi, invitarli a raccontare come hanno vissuto l’esperienza fatta.

Buon divertimento e buon lavoro a tutti!!!

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